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Glifozine, ok della Cse alla riclassificazione. Ma va sciolto il nodo prezzi

25 Marzo 2025

Ha ottenuto il via libera della Commissione scientifico-economica dell’Aifa (Cse) la riclassificazione delle glifozine dal canale della distribuzione diretta a quello della convenzionata. Ma è difficile che le farmacie riusciranno a dispensare i farmaci di questa classe prima dell’estate, perché servono ancora altri passaggi e soprattutto occorrerà convincere le Regioni, che continuano a fare muro.

È quanto scrive Quotidiano Sanità in un articolo pubblicato ieri: la nuova “lenzuolata” per cui la Cse ha dato il benestare riguarda tre specialità, dapagliflozin, empagliflozinb e canagliflozin, che inibiscono il co-trasportatore sodio-glucosio Sglt2 inducendo glicosuria e quindi abbassamento della glicemia. Ora la palla passa al Consiglio di amministrazione dell’Aifa, che per esprimersi dovrà però attendere la conclusione del negoziato tra Agenzia e aziende produttrici per la ricontrattazione dei prezzi di tali farmaci.

Ciò perché questa seconda riclassificazione, al contrario della prima che un anno fa spostò dal pht alla classe A le gliptine, non prevede il mantenimento degli sconti confidenziali di cui le Regioni beneficiano nella distribuzione diretta. Di conseguenza, per evitare aggravi insostenibili sulla spesa convenzionata, occorre che l’industria conceda ribassi significativi sui prezzi al pubblico, sui quali poi verrà calcolata la remunerazione delle farmacie.

In ogni caso, scrive Quotidiano Sanità, l’impatto economico che dovrebbe avere questa seconda lenzuolata si aggira tra i 350 e i 400 milioni di euro. Troppo secondo le Regioni, che hanno inviato una lettera al presidente dell’Aifa, Robert Nisticò, per chiedere un incontro dove discutere della questione.