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Integratori, nel 2021 mercato in farmacia a 3,1 miliardi di euro

15 Settembre 2022

Nonostante le criticità dello scenario globale, il mercato degli integratori conserva una dinamicità compiutamente riassunta dai numeri del comparto: il 2021 si chiude con un giro d’affari complessivo che supera i 4 miliardi di euro, dei quali 3,1 (ossia i tre quarti circa del totale) provenienti dal canale farmacia. Dove questa categoria di prodotti è cresciuta nell’ultimo anno del 5,3%, due punti abbondanti sopra la media del canale (+3%). E le previsioni dicono che nel 2025 il fatturato del settore sfiorerà i cinque miliardi di euro.

Le cifre arrivano dall’indagine condotta dal Centro studi di Integratori & Salute, l’associazione che rappresenta le aziende del comparto, in collaborazione con la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e l’Area studi di Mediobanca. Presentata ieri in un evento a distanza, la ricerca ha misurato il polso alle imprese del settore per dare conto degli effetti della pandemia sul mercato e delle risposte messe in campo dai produttori.

«Dopo una buona tenuta nel 2020» ha detto Giovanni Foresti, della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo «le aziende hanno mostrato un’accelerazione nel 2021, grazie a una crescita diffusa di tutte le classi dimensionali e al traino delle imprese di più recente costituzione: la marginalità si è rafforzata – toccando nel 2021 un ebitda mediano del 13,2% – la patrimonializzazione netta in percentuale sul passivo è cresciuta al 45%».

«L’Italia ha il più grande mercato degli integratori alimentari in Europa, oltre un quarto del totale» ha ricordato Gabriele Barbaresco, responsabile Area studi di Mediobanca «e le prospettive di crescita del comparto sono molto favorevoli: quasi l’8% all’anno a livello globale, per un mercato vicino ai 240 miliardi dollari nel 2027».

L’emergenza sanitaria ha accelerato i processi di digitalizzazione e innovazione di molte aziende italiane, tra le quali anche quelle operanti nel settore degli integratori alimentari; ben il 61% infatti, ha dichiarato di avere investito a livello industriale. Tra gli ambiti di azione, al primo posto le aziende mettono l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), seguito dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazione medico-scientifica (28%), internet delle cose e delle macchine (20%), strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%).

«Nel processo di sviluppo» ha commentato il presidente di Integratori & Salute, Germano Scarpa (foto) «le aziende sono consapevoli che dovranno tener conto anche di nuove sfide determinate da emergenza ambientale, espansione dei processi di digitalizzazione, e-commerce ed evoluzione della comunicazione sempre più proiettata all’omnicanalità».

Anche il consumatore di integratori alimentari è cresciuto e si dimostra oggi responsabile e attento. L’acquisto di integratori, infatti, è sostenuto nella maggior parte dei casi dal parere di esperti: farmacista (45%) e medico (36%) rimangono le principali fonti informative cui si rivolgono gli italiani e il 51% delle aziende del comparto (tra quelle che hanno partecipato all’indagine di Integratori & Salute) non utilizza l’e-commerce per la vendita dei propri prodotti (anche se di queste poco più della metà non esclude l’eventualità in futuro). «I nostri consumatori» conclude Scarpa «sono estremamente attenti alle indicazioni e ai suggerimenti dati dagli esperti per cui, pur accogliendo la spinta alla digitalizzazione, il trend evidenziato è che il canale offline delle aziende rimane al primo posto, segno del ruolo incontrastato del canale farmacia e parafarmacia».