L’e-commerce dei prodotti della farmacia ha chiuso il 2022 con un giro d’affari che si assesta sui 673 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto ai 544 milioni del 2021. È un balzo di tutto rispetto che replica quello del 2020, anno boom dell’online a causa della pandemia (+25% rispetto al 2019), ma il mercato continua a mostrare dimensioni nettamente contenute rispetto a quello fisico: nel 2022, il comparto della libera vendita (farmaci sop-otc più commerciale) ha fatturato 11,4 miliardi di euro.
La fotografia arriva da Iqvia, provider globale di dati, analisi, ricerca clinica, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico, e fornisce una fotografia aggiornata delle tendenze che interessano l’e-commerce farmaceutico. Il principale fattore che spinge il consumatore ad acquistare online, dice in particolare Iqvia, sono il prezzo e la possibilità di confrontare i prodotti, le offerte e gli sconti. «Nel 2022, per esempio, i prodotti senza obbligo di prescrizione hanno avuto uno sconto medio di circa il 28% rispetto alla farmacia fisica, mentre i prodotti per la cura personale hanno visto uno sconto medio di quasi il 26%. E’ interessante vedere come, nonostante il trend positivo di entrambi i canali (online e offline), il prezzo medio del canale offline sia stabile, mentre nel caso dell’ online, si registra una riduzione di prezzo medio di circa il 3%».
Ma ci sono anche altri parametri che influenzano la decisione del paziente: per esempio la riservatezza, che ha il suo peso nell’acquisto di alcune categorie di prodotti, oppure la comodità di fare acquisti 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana e senza uscire di casa, elemento che ha la sua rilevanza quando si è ammalati.
«Il cliente che acquista online lo fa in maniera informata, sapendo quale prodotto cerca e il suo prezzo» commenta Antonella Levante, senior vicepresident e amministratore delegato di Iqvia Italia e Grecia «infatti, se il rapporto con il proprio farmacista di prossimità rimane prioritario in una logica di benessere e di consiglio, l’e-commerce rappresenta un canale sempre più interessante quando il paziente sa esattamente cosa vuole comprare e cerca le migliori condizioni economiche». In Italia, conclude Levante, sono 1.430 le farmacie e le parafarmacie autorizzate dal ministero della Salute a vendere farmaci senza ricetta su internet. «Tuttavia, secondo i nostri dati, i primi dieci player concentrano oltre la metà di tutto il mercato dell’e-commerce (53%) e i primi cento rappresentano il 90% del mercato».