E’ scattata ieri la distribuzione alle Regioni da parte del Commissariato per l’emergenza covid delle prime forniture di molnupiravir, l’antivirale di Merck autorizzato a fine dicembre dall’Aifa assieme a remdesivir per il trattamento delle infezioni da Sars-CoV-2 lievi o moderate (senza ospedalizzazione). Molnupiravir, come si legge nel comunicato diffuso dall’Agenzia del farmaco il 30 dicembre, va assunto entro 5 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi e la terapia prevede la somministrazione di 4 compresse da 200 mg due volte al dì, per un totale di 5 giorni. I destinatari sono i pazienti di almeno 18 anni di età per i quali si prevede un probabile aggravamento delle condizioni.
Spetterà alle Regioni decidere il regime di dispensazione dell’antivirale (distribuito ieri in 12mila confezioni), ma l’Aifa ha già disposto che la prescrizione del farmaco debba passare da un Registro di monitoraggio dei pazienti in trattamento, che sarà disponibile online a breve. E’ quindi probabile che, almeno in una prima fase, molnupiravir sarà distribuito dalle farmacie ospedaliere, come spiega al Corriere della Sera Filippo Drago, della Società italiana di farmacologia: «L’accesso al molnupiravir segue lo stesso flusso degli anticorpi monoclonali, presumibilmente all’inizio il farmaco sarà disponibile nelle farmacie ospedaliere, in seguito nelle farmacie autorizzate. Ci potranno essere alcune Regioni che richiederanno accertamenti preliminari, come tampone o la certificazione dello stato di fragilità».
Intanto i nostri vicini stanno imboccando strade differenti. La Francia, uno degli Stati che aveva fatto più pressioni perché l’Ema autorizzasse anticipatamente l’uso dell’antivirale e si stava orientando per affidarne la distribuzione alle farmacie del territorio, ha fatto marcia indietro dopo gli ultimi dati provenienti dagli studi clinici, che riferivano di un’efficacia del farmaco non superiore al 30%. La Germania invece ha confermato i propri ordini e dall’altro ieri distribuisce Lagevrio (il nome commerciale di molnupiravir) nelle farmacie del territorio, su prescrizione medica e previo test molecolare con esito positivo. Le farmacie ricevono dal grossista soltanto i pezzi ordinati (un po’ come avviene da noi con la dpc) e ricevono 30 euro più iva per ogni confezione dispensata, compresa la quota al distributore.
