In 17 mesi di applicazione, la nota 97 dell’Aifa – che apre ai medici di famiglia la prescrizione dei Nao anche senza Piano terapeutico – ha determinato un aumento apprezzabile delle ricette relative a questa categoria di farmaci senza però gonfiare in modo eccessivo la spesa farmaceutica. E’ quanto indica un’analisi condotta dall’Aifa che mette a confronto consumi e spesa di avk e nao nei 17 mesi antecedenti e nei 17 successivi all’entrata in vigore della nota (gennaio 2019-maggio 2020 vs luglio 2020-novembre 2021).
Per quanto concerne gli antagonisti della vitamina K, i dati riferiscono di un calo delle prescrizioni tra i due periodi del 24,4%, con picchi in Liguria (-29,1%) e Valle d’Aosta (-27,6%); in contrazione anche i pazienti trattati, -17,5%, con punte del -29,4% in Sicilia e del 21,9% in Sicilia.
Tendenza inversa per quanto concerne i nuovi anticoagulanti orali: tra “pre” e “post” nota Aifa le ricette crescono del 20,4% (con i picchi più elevanti nelle due Province autonome di Trento e Bolzano, +50,2 e 43,2% rispettivamente), mentre i pazienti trattati crescono del 16,3%.
Ma i benefici della nota 97 si avvertono soprattutto sulla sostenibilità dei conti: nonostante l’incremento di trattamenti e ricette, la spesa sostenuta dal Ssn per i nao cala tra i due periodi dell’1,7%; quella per gli avk, poi, mostra una contrazione ancora più decisa e si riduce del 26,5%.
In base ai dati, è la conclusione dell’Aifa, «si può ritenere sostenibile (anche in termini economici) l’impatto della nota 97; non si evincono problemi di accessibilità al servizio anche se permane nei dati una eterogeneità regionale. Dall’analisi della serie storica, si evince una progressiva diminuzione nei consumi di avk».