Dovrebbe essere firmato oggi alla presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, il patto anti-inflazione che per tre mesi garantirà prezzi bloccati su un paniere di prodotti di prima necessità in vendita nei supermercati, negozi del commercio e farmacie. Subito a ruota, l’elenco degli esercizi aderenti e delle referenze commerciali interessate verrà pubblicato sul sito del Ministero, in modo da consentire ai consumatori italiani di orientarsi per la loro spesa quotidiana.
Al contempo, diventeranno anche ufficiali le effettive dimensioni della campagna: dalla stampa, infatti, si sa soltanto che al momento l’iniziativa dovrebbe coinvolgere circa 25mila punti vendita della distribuzione moderna, in rappresentanza delle principali insegne nazionali. Tra queste Carrefour, Pam, Lidl, Tigre, Famila, Decò, Esselunga e Conad, le ultime due ancora incerte se partecipare anche con le loro parafarmacie. E si scoprirà anche quante saranno le farmacie che effettivamente parteciperanno al Trimestre anti-inflazione: i titolari associati a Federfarma avevano tempo fino a lunedì scorso per comunicare la loro adesione, tra poco si avranno i numeri effettivi.
Con la pubblicazione sul sito del Mimit del paniere effettivo dei prodotti interessati dal Patto anti-inflazione, poi, dovrebbe essere risolto anche il piccolo “giallo” aperto nei giorni scorsi da alcuni articoli di giornale. Da sabato, infatti, alcune testate della stampa specializzata della finanza e del retail hanno cominciato a citare, tra le categorie commerciali che rientreranno nella campagna, quella dei «farmaci di largo consumo». L’ultimo servizio di ordine di tempo che fa riferimento a tali prodotti è quello uscito stamattina su Il Sole 24 Ore, ma lunedì scorso aveva riferito la stessa notizia anche un articolo di QuiFinanza.
Come detto, si tratta a tutti gli effetti di un piccolo “giallo”, perché nella prima versione del patto anti-inflazione, quella firmata ad agosto da Federfarma e Assofarm e poi declinata nelle linee guida che il Ministero ha diffuso a metà settembre, non si parlava assolutamente di farmaci e tra le categorie commercializzate dal canale farmacia si tiravano in ballo soltanto infanzia e cura persona. Non resta che aspettare le ufficializzazioni del Ministero.