Serviranno approfondimenti per decidere sulla rimborsabilità della pillola anticoncezionale da parte del Ssn. Lo ha deciso ieri il cda dell’Aifa, che in attesa di nuovi dati ha rinviato ogni valutazione sul parere espresso a fine aprile da Commissione tecnico-scientifica e Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia.
«Il Consiglio di amministrazione» riporta una nota «ha preso atto che le commissioni consultive non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età cui concedere gratuitamente la pillola, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema sanitario nazionale».
In particolare, non sono stati considerati i «vari scenari» che deriverebbero dalle diverse condizioni di rimborsabilità praticabili. «Per esempio tutte le donne in età fertile, le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o ancora le giovani fino a 19/26 anni, come avviene in alcuni Paesi europei e nelle sei regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola».
In assenza di tali valutazioni, conclude la nota, «non sussistono gli elementi essenziali per deliberare». Non appena disporrà di un’adeguata istruttoria dalle Commissioni consultive, il cda sarà «pronto a svolgere il suo ruolo» e «attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni».