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Report Aifa: con tetto al 7% spesa convenzionata verso sfondamento

8 Giugno 2021

Stime rispettate: al primo check dell’Aifa, il drastico taglio impartito dalla Legge di bilancio al tetto della spesa farmaceutica convenzionata (dal 7,96 al 7%) mette già con i conti in rosso tre Regioni. E rende concreto il rischio che, a fine anno, le farmacie del territorio siano chiamate a ripianare lo sfondamento in quota parte con industrie e produttori. E’ lo scenario disegnato dal report con cui l’Aifa analizza la spesa per farmaci dei primi due mesi del 2021: la convenzionata netta, dice l’Agenzia, ammonta nel bimestre a poco più di 1,2 miliardi di euro, in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-138,7 milioni). Risultano in forte contrazione anche le ricette (-10,2%), che risentono come i consumi della sostanziale mancanza di morbilità che ha caratterizzato l’ultimo inverno.

 

 

L’assenza di stagionalità ha mantenuto la spesa convenzionata di circa 150 milioni sotto al tetto del 7%, che per il primo bimestre ammonta a poco meno di 1,4 milioni di euro. Ma, dice ancora l’Aifa, se a livello nazionale il budget viene rispettato, non tutte le Regioni riescono a fare altrettanto.

 

 

Tre in particolare – Basilicata, Calabria e Campania – hanno già sfondato il proprio tetto, le prime due di oltre un decimo di punto. Ci si può consolare al pensiero che finché la convenzionata rispetta il budget a livello nazionale le farmacie delle Regioni che sforano non sono soggette al payback, ma come detto nel primo bimestre i conti tornano perché la stagione influenzale è mancata quasi del tutto. Bisognerà vedere com’è andata la spesa Ssn dopo febbraio, ma sono in molti a stimare che da questa primavera la spesa Ssn abbia accelerato il passo.

 

 

Non arrivano notizie migliori dalla spesa per acquisti diretti: nonostante il consistente innalzamento del tetto (che sale al 7,69% sempre per effetto della Legge di bilancio 2021), nel primo bimestre lo sfondamento supera già a livello nazionale i 273 milioni di euro. Le Regioni che storicamente insistono a togliere risorse alla convenzionata per darle alla diretta, quindi, non avranno motivi per allentare la morsa ma anzi è facile che troveranno nuove ragioni per incrementare la pressione.