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Ricerca Censis: gli italiani spendono di tasca propria 40 miliardi per cure

7 Giugno 2018

Occhio ai numeri: ammonta ormai a 40 miliardi di euro la spesa che gli italiani sostengono ogni anno di tasca propria per cure e salute e i farmaci rappresentano di gran lunga la voce più importante; incidono infatti sul totale per più del 40%, che in valori significa 16,6 miliardi, mentre le cure odontoiatriche incidono per il 20% e le visite specialistiche per il 19%. I dati arrivano dall’VIII Rapporto Censis-Rbm sulla spesa sanitaria privata: presentata ieri a Roma, la ricerca fotografa cifre ed evoluzione del “out of pocket” per invitare la politica a una seria riflessione sullo strumento della sanità integrativa, ossia fondi e assicurazioni.

Dai numeri però, arrivano spunti di riflessione che vanno ben oltre il tema del “secondo pilastro”. Perché ancora una volta emerge evidente dalle tabelle che quando si parla di spesa sanitaria privata si parla innanzitutto di farmaci. Ogni cento assistiti che pagano di tasca propria una prestazione sanitaria, dice il Censis, 72 lo fanno perché devono acquistare un medicinale (seguono a distanza le visite specialistiche, 62 su 100, e gli esami diagnostici, 55 su 100). E la spesa media procapite sostenuta in un anno si aggira sui 350-400 euro, ben più della metà del totale (650 euro).

«È ormai indifferibile l’istituzionalizzazione di un secondo pilastro, per tutti i cittadini o almeno per quanti dichiarano un reddito imponibile» è il commento di Marco Vecchietti, amministratore delegato di Rbm Assicurazione Salute «attraverso la disponibilità di una polizza sanitaria o di un Fondo sanitario integrativo, si potrebbe realizzare un effettivo affidamento in gestione della spesa sanitaria privata a un sistema con governance pubblica e gestione privata. In termini economici, questa impostazione potrebbe consentire di dimezzare e contenere la spesa delle famiglie di circa 20 miliardi, abbattendo i costi medi pro capite di quasi 340 euro».

Una soluzione di questo genere dovrebbe anche acquietare il crescente rancore che gli italiani mostrano nei confronti del Ssn. «C’è chi si indebita per pagare le cure» dice la ricerca del Censis «e sono 7 milioni gli italiani che in un anno si sono indebitati». Solo il 41% degli italiani copre le spese sanitarie esclusivamente con il proprio reddito, mentre il 23,3% deve integrarlo attingendo ai risparmi e il 35,6% deve usare i risparmi o fare debiti. Si diffonde così la percezione di una sanità ingiusta: il 37,8% prova rabbia verso il Servizio sanitario a causa delle liste d’attese o della malasanità, mentre il 26,8% è critico perché, oltre alle tasse, bisogna pagare di tasca propria troppe prestazioni e perché le strutture non sempre funzionano come dovrebbero. I più rancorosi, dice in particolare il Censis, sono gli elettori della Lega e del Movimento 5 Stelle, che sono però anche quelli che più credono nel cambiamento promesso dal nuovo Governo. E allora, come s’è detto, occhio ai numeri: visto che i farmaci si prendono più della metà della spesa sanitaria privata procapite, le richieste di liberalizzazione che parafarmacie e Altroconsumo hanno ricominciato a sventolare potrebbero trovare oggi orecchie più sensibili di ieri.