mercato

Riclassificazione da pht a convenzionata, si ragionerebbe su nota 100

28 Marzo 2024

Si fermerebbe ai farmaci della nota 100, almeno in prima battuta, la riclassificazione da Pht a convenzionata che la Legge di bilancio 2024 affida all’Aifa in collegamento con il passaggio delle farmacie alla nuova remunerazione: inibitori del Sglt2, agonisti recettoriali del Glp1 e inibitori del Dpp4, che valgono complessivamente una spesa Ssn attorno ai 370 milioni di euro. Questa, secondo anticipazioni diffuse ieri da Quotidiano Sanità, sarebbe l’indicazione contenuta nel parere che, riguardo alla riclassificazione, ha formulato ieri la nuova Commissione scientifica ed economica (Cse) dell’Aifa nella riunione di insediamento.

La Commissione, come ricorda in una nota la stessa Agenzia, «riunisce le funzioni e le competenze attribuite prima della riforma alla Commissione tecnico-scientifica (Cts) e al Comitato prezzi e rimborso (Cpr) e nella seduta di ieri era composta dalla presidente, Lara Nicoletta Angela Gitto, da Pierluigi Russo, direttore tecnico-scientifico dell’Aifa, da Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di sanità, da Giancarlo Agnelli e Walter Marrocco, componenti designati dal ministero della Salute, da Ida Fortino, componente designato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, e da Elisa Sangiorgi, Giuseppe Toffoli e Giovanna Scroccaro, componenti designati dalla Conferenza Stato-Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano.

Assente, almeno nell’elenco riportato dalla comunicazione, Vincenzo Danilo Lozupone, farmacista titolare di Bari, anch’egli di nomina ministeriale e presente nella lista ufficializzata a febbraio per decreto. Sempre secondo Quotidiano Sanità, i rumors lo darebbero in uscita dalla Commissione.

Se le indiscrezioni riguardo ai contenuti del parere sulla riclassificazione espresso ieri dalla Cte si rivelassero fondate, troverebbero conferma le considerazioni espresse l’altro ieri da Nello Martini nel webinar organizzato da Farmacieunite per fare il punto sulla nuova remunerazione: in assenza di garanzie sul mantenimento degli sconti “confidenziali” dell’industria di cui oggi godono le Regioni nelle gare di acquisto centralizzate, lo spostamento di farmaci dal Pht (dd e dpc) alla fascia A non può oltrepassare i 600 milioni circa che la spesa convenzionata “avanza” nel 2023.