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Spesa farmaceutica, dati Aifa: a giugno convenzionata -4,7%

4 Dicembre 2018

Tende a ridursi la perdita della spesa farmaceutica convenzionata, che nei primi sette mesi dell’anno si ferma poco sopra i 4,67 miliardi di euro, in calo del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto riferiscono i dati dell’ultimo report dell’Aifa sulla spesa per farmaci del Ssn, relativo al periodo gennaio-luglio. Per le farmacie del territorio sono 232 milioni in meno rispetto al 2017, ma qualche segnale positivo comunque c’è: innanzitutto il decremento della spesa tende a ridursi (era -5% a giugno), in secondo luogo si contrae sensibilmente anche l’arretramento delle ricette, che nel primo semestre aveva fatto segnare -1% e ora cala a -0,5%, per un totale di 344 milioni di prescrizioni.

 

Il dato sulla convenzionata, ancora una volta, rivela a livello regionale valori estremamente differenti: le contrazioni più forti si registrano nelle Marche (-11,8%), in Puglia (-9%) e in Calabria (-7%), in Val d’Aosta (-0,1%), Lombardia (-0,5%) l’andamento è praticamente stabile. Stesse distanze per le ricette: nelle Marche il decremento arriva al -5,4%, nel Trentino si verifica addirittura una crescita, dell’1,4%. A livello nazionale, in ogni caso, la spesa farmaceutica convenzionata resta ancora una volta ben al di sotto del proprio tetto: in rapporto al Fondo sanitario di quest’anno vale il 7,49%, due decimi di punto in meno rispetto al budget del 7,69% (per una differenza di circa 306 milioni di euro).

 

Cala ma mostra segno di recupero anche la spesa per la distribuzione diretta-dpc dei farmaci di fascia A: nei primi sette mesi dell’anno la perdita ammonta al 5,5%, circa un punto in meno rispetto a giugno (-6,6%). Per le farmacie significa 158 milioni in meno sul 2017, ma anche in questo caso i valori mostrano forti differenze da regione a regione: le contrazioni più evidenti si registrano in Toscana (-24,3%), Trentino (-19,4%) e Campania (-16,2%), mentre Val d’Aosta, Piemonte e Liguria mostrano valori addirittura in crescita (12,8%, 12,7% e 11,2% rispettivamente).

L’arretramento complessivo della diretta-dpc, in ogni caso, non riesce a evitare un altro consistente sfondamento della spesa farmaceutica sostenuta da Asl e ospedali (acquisti diretti): a luglio le uscite ammontano a 6,3 miliardi (compresi 114 milioni di spesa per farmaci innovativi, non coperta dal fondo specifico), pari al 9,61% del Fondo sanitario quando il tetto ammonterebbe invece al 6,89%. Ne viene fuori uno sfondamento di quasi 1,8 miliardi di euro, che con ogni probabilità Regioni e aziende produttrici dovranno spartirsi con le nuove regole del payback in discussione nella Manovra.