Continua a mostrare il segno meno anche nel 2019 la spesa farmaceutica del Ssn che passa dalle farmacie convenzionate. Lo dice l’ultimo report dell’Agenzia italiana del farmaco, che fotografa ricette e consumi relativi ai primi tre mesi del 2019: rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso le farmacie perdono circa 16 milioni di euro, per una contrazione che si avvicina a un punto percentuale (vedi tabella sotto). Risultano invece in crescita i farmaci di fascia A consumati dagli italiani (+1,2% di dosi giornaliere) e gli introiti da ticket (0,4%, soprattutto per le compartecipazioni sulla quota di rimborso degli equivalenti). Calano, al contrario, le ricette Ssn (-0,3%), un’evidenza che andrà messa sotto esame da chi – in Federfarma – sta lavorando alla riforma della remunerazione.
Ancora una volta, poi, i dati dell’Aifa rivelano che l’Italia è lunga e stretta anche nella spesa farmaceutica: a livello regionale, infatti, la convenzionata non mostra dappertutto lo stesso arretramento ma anzi, in Lombardia ed Emilia Romagna entra addirittura in territorio positivo (+2,8% e +1,7% rispettivamente). Riesce a evitare il segno meno anche la Sicilia, che resta invariata, tutte le altre registrano contrazioni estremanente eterogenee (vedi tabella sotto).
I totali a pie’ di lista, così, dicono che ancora una volta la farmaceutica convenzionata rimane abbondantemente sotto il proprio tetto: sono 2,1 i miliardi spesi dal Ssn nel primo trimestre attraverso le farmacie del territorio, 127 milioni di euro in meno rispetto al budget disponibile nel periodo. Non si dimostra altrettanto virtuosa la spesa per acquisti diretti, che aggrega ospedaliera e distribuzione diretta-dpc: complessivamente, infatti, le uscite superano i 2,9 miliardi di euro, quasi un miliardo in più rispetto al budget (il tetto programmato ammonta al 6,89%, la spesa effettiva al 10,3%).
La responsabilità dello sfondamento della spesa per gli acquisti diretti va addebitata all’ospedaliera e ai farmaci innovativi, che eccedono il proprio budget di 260 milioni. Non ha colpe, invece, la distribuzione diretta-dpc, che nel trimestre cala del 10,6% (rispetto allo stesso periodo del 2018) e si ferma poco sopra il miliardo di euro (vedi tabella sotto). Anche in questo caso, però, i valori mostrano a livello regionale differenze considerevoli.