mercato

Spesa farmaci, Aifa: nel I trimestre convenzionata a -4,8% ma in risalita

22 Giugno 2021

Nel primo trimestre la spesa farmaceutica convenzionata rivela una perdita dell’8,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a causa innanzitutto di un calo delle ricette del 6,8%. E’ l’aggiornamento proveniente dal report con cui l’Aifa ha aggiornato conti e andamenti della spesa Ssn ai tre mesi che vanno da gennaio a marzo: la convenzionata si ferma attorno a i 1.900 milioni di euro, in calo di 175 milioni sul 2020, le ricette ammontano a 137 milioni. In entrambi i casi però è evidente un significativo recupero: a gennaio la spesa convenzionata netta perdeva il 12,2% sullo stesso mese dell’anno scorso, a marzo invece il negativo si è ridotto di oltre la metà (-4,8%). Recupero ancora più netto per le ricette, che dal -12,2% di gennaio sono risalite al -0,2% di marzo.

 

 

Occorrerà allora seguire con attenzione l’andamento delle due curve nei mesi a venire: come noto, infatti, da quest’anno la convenzionata si ritrova con un tetto di spesa decurtato di quasi un punto (dal 7,96 al 7%) e se a fine anno dovesse sfondare le farmacie verrebbero chiamate a ripianare in quota parte. Al riguardo, il report dell’Aifa induce a ritenere che qualche rischio ci sia: dopo tre mesi sono già sette le Regioni in “rosso”, anche se a livello nazionale la spesa (i 1.900 milioni di cui s’è detto in apertura) sta sotto al tetto di quattro decimi di punto (6,6%, vedi sotto).

 

 

E’ vero che l’Aifa calcola gli sfondamenti prendendo a riferimento il Fondo sanitario 2020, perché su quello del 2021 deve ancora arrivare l’intesa Stato-Regioni; tuttavia le apprensioni rimangono legittime: tra i due anni la quota indistinta del Fondo (quella cioè sulla quale si calcolano i budget della spesa farmaceutica convenzionata e degli acquisti diretti) cresce da 113 a 115,7 miliardi, quindi il tetto dovrebbe aggirarsi sugli 8,4 miliardi (stime Osfar del Cergas Bocconi). Nel 2020 le uscite della convenzionata si fermarono a 7,9 miliardi, basterà che nel 2021 la spesa cresca di mezzo miliardo e la minaccia di uno sfondamento diventerà concreta. Siamo così al paradosso: per evitare la ghigliottina del pay back, le farmacie devono augurarsi che la spesa convenzionata 2021 non si discosti troppo da quella del 2020, quando invece l’erosione da inflazione e l’aumento dei costi d’impresa renderebbero legittimo sperare in una crescita dei ricavi.

 

 

E’ già concreto più che mai, invece, il “rosso” della spesa per acquisti diretti, che dopo tre mesi supera già di quasi 600 milioni il tetto di riferimento (nonostante da quest’anno sia stato alzato dal 6,69 al 7,65% proprio grazie al sacrificio della convenzionata), anche se pure in questo caso la stima dell’Aifa si basa sul budget del Fondo sanitario 2020. Complessivamente, la spesa delle Regioni per farmaci ospedalieri e della diretta ammonta nel primo trimestre a 2,9 miliardi.