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Spesa farmaci, allarme dall’Aifa: convenzionata -1,2% diretta/dpc -16%

4 Aprile 2018

Continua ad allargarsi lo sfondamento della spesa farmaceutica di ospedali e Asl, che a novembre fa registrare un “rosso” di oltre 1.500 milioni di euro. E, sull’altro piatto della bilancia, continua a calare la spesa farmaceutica convenzionata riguardante le farmacie del territorio, che nei primi undici mesi del 2017 mostra una contrazione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (aggravata dal segno meno fisso nei mesi tra luglio e dicembre). Sono le principali evidenze che arrivano dall’ultimo report dell’Aifa sulla spesa farmaceutica pubblica, relativo al periodo gennaio-novembre e dunque molto prossimo al consuntivo che determinerà bilancio d’esercizio e sfondamenti definitivi.

La spesa complessiva del Ssn per i farmaci, dice il report, raggiunge nel periodo i 16,3 miliardi di euro, per un disavanzo di 1,1 miliardi sul budget (15,2 miliardi, pari al 14,85% del Fondo sanitario nazionale). Lo sfondamento deriva dalla somma algebrica dei totali che nel periodo gennaio-novembre fanno registrare le due macrovoci della spesa farmaceutica pubblica, convenzionata e ospedaliera+diretta/dpc: la prima, quella che passa dalle farmacie del territorio, si ferma poco sopra i 7,7 miliardi di euro e “regala” al Ssn un avanzo di quasi 400 milioni rispetto al suo tetto (7,96%, ossia 8,1 miliardi); la spesa per acquisti diretti (cioè ospedali più diretta-dpc) supera invece gli 8,6 miliardi e sfonda di oltre 1.500 milioni il proprio tetto, pari al 6,89%.

Sono due, però, le brutte notizie che il report dell’Aifa regala alle farmacie del territorio: a calare, infatti, non è soltanto la spesa farmaceutica convenzionata ma anche quella per diretta-dpc, dalla quale i farmacisti titolari ricavano una fetta di ricavi diventata negli anni sempre più importante. Nel periodo gennaio-novembre 2017, dice l’Agenzia, la spesa per i farmaci di fascia A acquistati dalle Asl ha sfiorato i 4,3 miliardi, per una contrazione del 16,8% rispetto allo stesso periodo del 2016 (quando la spesa aveva superato i 5,1 miliardi di euro). Qualche preoccupazione è legittima, anche perché nei primi undici mesi del 2017 le ricette risultano in calo di quasi 3,5 milioni; è un decremento minimo (-0,6%), ma basta a far scattare il campanello d’allarme sull’andamento degli ingressi.

Per quanto riguarda i bilanci delle singole Regioni, il “mega-sfondamento” della spesa ospedaliera trascina in zona rossa quasi tutte le amministrazioni. Riescono a stare sotto il tetto del 14,85% soltanto in cinque (Piemonte, Veneto, Val d’Aosta e le due Province autonome di Trento e Bolzano), guidano invece la classifica dei disavanzi la Sardegna (quasi tre punti di scostamento, per un rosso pari a 108 milioni), la Puglia (+2,6%, 260 milioni) e l’Abruzzo (poco meno di due punti, 68 milioni).