Supera il 4% la perdita che le farmacie del territorio hanno patito nel 2018 sulla spesa farmaceutica convenzionata. Lo aveva fatto presagire venerdì scorso il report dell’Aifa, con i numeri di gennaio-novembre, lo certifica ora Federfarma con il suo consuntivo sui dodici mesi, basato sulle rilevazioni provenienti dalle farmacie associate e dalle elaborazioni di Iqvia. La spesa convenzionata, dicono in particolare i dati, chiude il 2018 con un giro d’affari di quasi 11,4 miliardi di euro e più di 1,3 miliardi di confezioni dispensate. Rispetto al 2017, ne consegue un arretramento del 4,1% in valori (per una perdita attorno ai 300 milioni di euro) e dell’1,2% in unità, da addebitare tanto al calo delle ricette Ssn (-0,7%) quanto al calo del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime di rimborso (-2,7%).
I numeri, però, non fotografano fedelmente quanto accaduto nell’anno alle farmacie delle diverse regioni. In Val d’Aosta, per esempio, la spesa convenzionata chiude addirittura in attivo (+1,3%), in Lombardia rimane pressoché invariata (-0,6%); fanno invece registrare le contrazioni più forti le Marche, che chiudono il 2018 a -9,3%, e la Puglia, che perde il 7,3%.
Stessa variabilità nell’incidenza di equivalenti e generici: a livello nazionale i farmaci a brevetto scaduto rappresentano l’82,5% delle confezioni dispensate dalle farmacie in regime rimborsato e il 67% della spesa, ma in Trentino Alto Adige e in Umbria arrivano all’84% in volumi e in Molise ed Emilia Romagna coprono il 71% della spesa. Stesso discorso per i generici: complessivamente valgono quasi il 30% delle confezioni erogate e oltre il 20% della spesa, ma in Lombardia i volumi sfiorano il 39% e in Emilia Romagna la spesa supera il 26%.
Ancora più significative, infine, le differenze regionali che emergono quando si analizza l’andamento della spesa farmaceutica convenzionata nel quinquennio 2014-2018: tanto nella lorda quanto nella netta, gli andamenti risultano in calo più o meno forte dappertutto tranne che in Lombardia, dove la convenzionata cresce del 2,1 e 2,5% rispettivamente; le ricette Ssn invece crescono soltanto in Campania (+1,8%), mentre a livello nazionale calano del 5,9%.