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Vaxzevria, approvazione revocata. Le vere ragioni e perché non è un “ritiro”

9 Maggio 2024

Ci sono soltanto ragioni «commerciali» e non preoccupazioni legate alla sicurezza dietro alla decisione di Astrazeneca di chiedere la revoca dell’approvazione per il suo vaccino covid Vaxzevria. È la puntualizzazione diramata ieri dallo stesso produttore dopo le speculazioni che hanno iniziato a girare sui social alla notizia che il vaccino – basato su adenovirus – ha perso da ieri l’aic che ne autorizzava la commercializzazione in Ue.

Qualche quotidiano, per esempio il Corriere della Sera, ha riportato la notizia dilungandosi sui casi (rarissimi, ricorda l’articolo) di trombocitopenia trombotica che in passato sono stati messi in relazione all’impiego del vaccino, così come sulle raccomandazioni di volta in volta impartite dalle autorità sanitarie (prima solo agli under 60, poi solo agli over 60) e alle sospensioni decisa da alcune agenzie nazionali. Riguardo alla revoca dell’approvazione viene anche usata impropriamente la parola “ritiro”, quando in realtà non c’è stato alcun richiamo di flaconi già distribuiti: semplicemente, il vaccino non viene più prodotto e l’azienda aveva presentato all’Ue domanda di revoca dell’approvazione già da marzo.

«Ogni anno accade la stessa cosa a una mezza decina di farmaci almeno» dice alla rivista tedesca Apotheke Ad Hoc Rolf Hömke, portavoce della Vfa, l’Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche che fanno ricerca «e quasi sempre i motivi sono soltanto commerciali».

Anche il ritiro di un vaccino contro il covid-19, osserva la rivista, non è una novità: a marzo, su richiesta di Sanofi Pasteur, l’Ema aveva revocato l’approvazione di VidPrevtyn Beta e nell’ottobre precedente quella per Valneva, sempre per motivi commerciali. Stesso discorso per il vaccino contro l’influenza stagionale Fluenz, sostituito da Fluenz4 che protegge da più ceppi di virus influenzali.

Insomma tutto nella normalità: i farmaci vengono costantemente aggiornati e quando esce una versione migliore è prassi comune chiedere il ritiro dell’approvazione per le precedenti. Per ragioni economiche, principalmente: l’aic obbliga le aziende titolari a versare all’Ema una quota annuale di registrazione, inoltre vanno prodotti Rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza che comportano costi e tempo. Nel caso di Vaxzevria, il surplus di vaccini mrna disponibili sul mercato e costantemente aggiornati alle ultime varianti ha di fatto azzerato la richiesta del prodotto di Astrazeneca, considerato che i vaccini a vettore virale sono meno adatti ai richiami di quelli a rna modificato.

Nell’aprile 2021, in seguito ad alcuni casi di trombocitopenia osservati in soggetti vaccinati da poco con Vaxzevria, il Comitato per la farmacovigilanza dell’Ema (Prac) aveva avviato una valutazione sul vaccino: vennero esaminati 62 eventi da trombosi del seno venoso cerebrale e 24 da trombosi della vena splancnica, 18 dei quali con esito fatale, registrati in massima parte in Ue e Regno Unito; all’epoca, erano circa 25 milioni le persone che avevano ricevuto il vaccino.