Più di 200 milioni di utile e oltre 3,2 miliardi di patrimonio netto, in crescita del 7,7% rispetto all’anno precedente. Sono le cifre con cui l’Enpaf chiude l’esercizio 2023 secondo il consuntivo appovato nei giorni scorsi dalla Fondazione: la spesa per pensioni, spiega la cassa di previdenza dei farmacisti in una nota, cresce di quasi l’11% sul 2022 e arriva a 177,7 milioni di euro a causa soprattutto dell’integrale rivalutazione Istat dei trattamenti, che ha generato un saldo previdenziale (cioè il rapporto tra pensioni erogate e contributi incamerati, nel 2023 pari a 192 milioni) in riduzione del 3% rispetto all’esercizio precedente.
La riserva legale al primo gennaio 2024, continua il comunicato, tocca i 3,2 miliardi di euro e copre 18,4 annualità di pensione, in riduzione rispetto all’anno precedente quando, invece, era pari a 19,04 volte. Nel corso del 2022/2023 sono state liquidate agli iscritti e titolari di pensione diretta più di 6.000 prestazioni di assistenza sanitaria integrativa.
«L’Ente rafforza il suo patrimonio sulla base dell’importante ripresa dei mercati finanziari con un rendimento contabile netto superiore al 4%» commenta Emilio Croce, presidente dell’Enpaf «il rafforzamento a garanzia dei diritti previdenziali degli assicurati è oggi più che mai necessario in quanto, sia pure in un quadro di equilibrio strutturale della gestione, cominciano a essere ben visibili i primi effetti della transizione demografica, con l’arrivo dei baby boomers nella platea dei pensionati. Arriveranno tempi difficili, per questo motivo è necessario essere pronti e resilienti rispetto alle nuove sfide che la professione ha innanzi a sé».