Esercizio abusivo in concorso della professione di farmacista. E’ l’accusa contestata a quattro persone dal Nas di Bologna a conclusione di una complessa attività di contrasto all’abusivismo nel settore delle professioni sanitarie. Il reato, spiega una nota pubblicata sul sito del ministero della Salute, è stato accertato durante alcuni controlli in due diverse farmacie della riviera adriatica, nel corso dei quali i militari si sono accorti che i due titolari impiegavano, in qualità di collaboratori, due persone prive del previsto titolo abilitativo. I quattro indagati sono stati deferiti alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini.
Nella stessa comunicazione, viene data anche notizia di un’operazione condotta dai Nas di Roma in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Aifa e dei Nas di Milano, Napoli e Cosenza: nel corso di una serie di accertamenti nel «ciclo produttivo di medicinali destinati al mercato estero», spiega la nota, i militari hanno accertato che una ditta di Roma aveva fornito a una farmacia milanese circa 12mila confezioni di un medicinale, «omettendo di applicare sulle scatole il prescritto bollino autoadesivo a lettura automatica e senza effettuare la prevista comunicazione alla banca dati centrale per la tracciabilità del farmaco».
Le verifiche hanno appurato che i medicinali erano stati posti in vendita in farmacie di Genova e Napoli, nonostante le loro confezioni fossero tecnicamente irregolari e in assenza delle previste comunicazioni di movimentazione alla banca dati centrale per la tracciabilità del farmaco. Nei confronti dei responsabili delle violazioni, il Nas ha elevato sanzioni amministrative per un importo complessivo di 40mila euro.