Sì, la Commissione nazionale Ecm raccomanda di estendere a tutti i professionisti della sanità soggetti agli obblighi della formazione continua, nessuno escluso, il bonus dei 50 crediti che il decreto Scuola riserva soltanto ai medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti che «hanno continuato a lavorare durante l’emergenza covid». Lo conferma a FPress Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici e vicepresidente della Commissione Ecm: la delibera del 10 giugno che chiede di modificare il dl 22/2020, propone correttivi diretti non soltanto ad allargare il bonus a tutte le professioni della sanità, ma anche a rimuovere il requisito dell’attività sotto covid.
«In questo modo» spiega Anelli «evitiamo un sovraccarico di burocrazia, che comporterebbe per i professionisti il fastidio di autocertificare l’attività durante il lockdown e per il Cogeapps (l’anagrafe dei crediti Ecm, ndr) un sacco di fastidi operativi. Insomma, se c’è un abbuono va riconosciuto a tutti». Anche a costo di mettere assieme i sanitari che durante la pandemia hanno lavorato duramente e coloro che, invece, sono rimasti a casa per i più svariati motivi, senza volerli accusare con questo di “imboscamento”. «Quando parliamo di professioni sanitarie» obietta Anelli «parliamo quasi sempre di persone che sono state in prima linea, non servono linee di demarcazione».
Intanto, la circolare con cui la Fofi commenta la delibera della Commissione nazionale Ecm conferma che il bonus del decreto Scuola si applica a tutti i farmacisti obbligati alla formazione continua nel periodo dell’emergenza epidemica. «Non vi è dubbio» sottolinea la Federazione «che tutti i professionisti sanitari hanno contribuito all’emergenza Covid-19, in condizioni non sempre di piena sicurezza, mettendo a rischio la propria incolumità».