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Caso Altamura, l’Antitrust: nessuna intesa restrittiva tra Ordine e farmacie

10 Gennaio 2023

Non ci sono prove sufficienti a dimostrare che Ordine dei farmacisti di Bari-Barletta-Andria-Trani e sedici farmacie di Altamura (nel barese) abbiano perseguito per svariati anni un’intesa diretta a scoraggiare la concorrenza sui prezzi dei farmaci e dei parafarmaci venduti in regime privato. È la conclusione cui giunge l’Antitrust nell’adunanza del 20 dicembre scorso che chiude senza ulteriori interventi l’istruttoria avviata nell’ottobre 2021 nei confronti dell’Ordine e delle sedici farmacie pugliesi.

Il caso discendeva dalla segnalazione inviata al Garante da un’altra farmacia di Altamura, secondo la quale gli esercizi concorrenti avrebbero avviato – almeno dal 2014 – «un’intesa volta a impedire o comunque limitare gli sconti sul prezzo al pubblico dei medicinali e dei prodotti parafarmaceutici come gli integratori». Tali condotte, proseguiva la denuncia, sarebbero state «condivise e in qualche modo avallate» dall’Ordine dei farmacisti di Bari-Bat, che in diverse occasioni avrebbe convocato riunioni «per richiamare al rispetto del Codice deontologico e della normativa in materia di sconti sui farmaci».

In seguito alla segnalazione, alla fine dell’ottobre 2021 sono state effettuate alcune ispezioni nella sede dell’Ordine interprovinciale, mentre nel gennaio successivo il Nucleo speciale antitrust della Guardia di Finanza ha prodotto un documento che elenca gli sconti praticati su diversi farmaci di fascia C e integratori da quattordici delle farmacie coinvolte nel procedimento.

«Dall’esame dei dati» scrive l’Antitrust nelle conclusioni «emerge che nel periodo di riferimento i prezzi dei farmaci sottoposti a esame non sono allineati». In particolare, «nei periodo di riferimento le farmacie hanno applicato sconti variabili dallo zero fino a un massimo del 20-25% per quanto riguarda i farmaci di fascia C e fino a un massimo del 50-55% per quanto riguarda i prodotti parafarmaceutici». Risultati analoghi, continua l’Autorità garante, arrivano dai documenti che le farmacie hanno inviato nel corso del procedimento, nei quali vengono riportati i prezzi medi mensili di dodici farmaci ed extrafarmaci.

Dal canto suo, l’Ordine dei farmacisti di Bari-Bat ha evidenziato che il farmacista segnalante si è visto sospendere dall’esercizio della professione nel novembre 2017 «per violazione del Codice deontologico». «Le risultanze istruttorie» è la conclusione dell’Antitrust «non sono sufficienti a provare l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza. Infatti, tenuto conto di quanto acquisito ad esito degli accertamenti ispettivi svolti e nel corso nel procedimento istruttorio, non sono emersi elementi idonei a confermare la sussistenza di un accordo tra le Parti finalizzato a limitare il reciproco confronto competitivo in relazione alla misura della scontistica da applicare sui prodotti farmaceutici, venduti in regime privato, e parafarmaceutici, quali gli integratori». In particolare, «la documentazione e le informazioni acquisite nel corso dell’istruttoria svolta non consentono di inferire, in maniera univoca, che nel corso degli incontri avvenuti a partire dall’anno 2014, alla presenza dei rappresentanti dell’Ordine Interprovinciale, le farmacie presenti abbiano definito la propria strategia di prezzi al pubblico».