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Congresso Sifo, Cavaliere: pronti a domicilio quale primo luogo di cura

28 Ottobre 2022

La sfida che il Pnrr lancia ai farmacisti ospedalieri è quella di «aumentare la capacità distributiva sul territorio attraverso le strutture previste dal dm77 (Case e Ospedali di comunità) e la sapiente cabina di regia del farmacista pubblico all’interno delle Cot, le Centrali operative territoriali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza». Perché l’obiettivo è quello di «rendere concreto il concetto di domicilio quale primo luogo di cura, con lo sviluppo per esempio del canale distributivo dell’home delivery». Lo ha detto il presidente della Sifo, Arturo Cavaliere, nell’interveto con cui ieri a Bologna ha aperto il 43° Congresso nazionale della Sifo, cui partecipano oltre 2.500 professionisti ed esperti.

«La nostra storia, di cui andiamo fieri» ha detto ancora Cavaliere «è quella di una trasformazione professionale, di una crescita continua: siamo passati dalla statica gestione del magazzino farmaceutico per arrivare alla governance dei processi di logistica aziendale integrati, agli armadi robotizzati di reparto basati su tecnologie di radio frequency identification, alla somministrazione della monodose al letto del paziente con traccia digitale del percorso che va dalla prescrizione alla dispensazione».

È in questo contesto, ha continuato il presidente della Sifo, che emerge la necessità di «trovare un’equa e sostenibile sintesi del dibattito sulla gestione dei farmaci ad alta tecnologia», rispetto alla quale la Sifo ritiene che la soluzione debba passare da «una ridefinizione congiunta dei tre processi distributivi (cioè il canale convenzionato, quello della diretta-dpc e l’ospedaliero, ndr) per assicurare uniformità di accesso e sicurezza delle cure coniugate alla corretta governance delle risorse».

Cavaliere, infine, ha concluso ricordando che proprio nel momento più critico della pandemia, quando si è concretizzata la necessità di governare con accuratezza, sicurezza e competenza la gestione e distribuzione dei vaccini, il compito è stato affidato ai farmacisti ospedalieri: «La politica nazionale, in primis il neo-ministro Orazio Schillaci che salutiamo con piacere, non potrà ancora ignorare questa nostra dedizione totale e competente: credo che qualunque amministratore o politico che abbia a cuore le prossime generazioni del nostro Paese premierebbe certamente le risposte offerte dai farmacisti ospedalieri in termini di programmazione e investimenti con risorse umane e tecnologiche».