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Corsie della gdo riservate ai sanitari, e i farmacisti? In Uk l’Ordine scrive ai retailer

26 Marzo 2020

Prima ha scritto al governatore della Toscana – Fpress ha riferito ieri della lettera – e ora anche a Conad Tirreno, UniCoop Firenze ed Esselunga: al presidente di Federfarma Pisa, Riccardo Froli, proprio non va giù che negli iper e supermercati toscani delle tre insegne siano state aperte corsie preferenziali riservate a medici, infermieri e personale della protezione civile (così recitano i cartelli), ma non ai farmacisti. «Prendo atto della vostra importante iniziativa per accelerare la spesa del personale sanitario e del volontariato» scrive Froli ai tre gruppi della gdo «mi rendo però conto che la categoria da me rappresentata non è stata presa in considerazione».

Eppure, prosegue il presidente di Federfarma Pisa «io e i miei colleghi stiamo lavorando intensamente, con turni massacranti, e ci sono farmacisti titolari che spesso lavorano da soli o con un unico collaboratore. Vi prego, quindi, di aggiungere anche i farmacisti alla lista delle categorie che godono di accesso preferenziale nei vostri esercizi».

Quella delle corsie agevolate negli iper e supermercati è in effetti una pratica che sta prendendo piede: in Toscana la prima a organizzarsi in tal senso è stata una settimana fa Unicoop Firenze (104 punti vendita in Toscana), a ruota sono seguite Conad Tirreno ed Esselunga. «Negli avvisi i farmacisti non sono citati» commenta Froli «e visto che i sindacati dei farmacisti dipendenti non hanno fatto ancora niente, allora ho deciso di muovermi io».

Esselunga, a dire il vero, applica da qualche giorno la disposizione in tutti i suoi esercizi del nord-Italia. E se è vero che anche in questo caso i cartelli agli ingressi non citano i farmacisti – si parla di «personale sanitario (medici, infermieri, Oss etc.) Protezione civile e Croce rossa» – i titolari che a Milano si presentano a questi ingressi con il tesserino dell’Ordine passano. E a chi ha telefonato alla direzione dell’Esselunga per chiedere se la corsia preferenziale vale anche per i farmacisti, ha ottneuto risposta affermativa. Altri ancora, sempre da Milano, riportano la stessa cosa per le insegne Unes e Lidl, che di recente hanno adottato soluzioni analoghe. E anche da Roma arrivano testimonianze di titolari che hanno varcato gli ingressi speciali della gdo senza essere fermati. Discorso diverso, sempre a quanto riferiscono alcuni farmacisti, in Emilia Romagna, dove non risulterebbero trattamenti preferenziali.

Medesima situazione in Inghilterra, dove la Royal pharmaceutical society (l’equivalente dell’Ordine dei farmacisti) ha scritto ieri alle principali catene britanniche della gdo per chiedere che ai farmacisti vengano garantite le stesse condizioni di trattamento degli altri lavoratori del Nhs, la Sanità pubblica. Nel Regno Unito, infatti, la grande distribuzione organizzata anziché istituire corsie preferenziali ha riservato ai sanitari alcune fasce orarie, che oltre ad agevolare la spesa di queste categorie riduce anche i contatti tra loro e il pubblico.

Sandra Gidley, presidente della Royal society, ha quindi preso carta e penna per elogiare l’iniziativa dei supermercati, ma anche per ricordare che pure le farmacie del territorio operano al servizio del Nhs. «Il loro personale sta lavorando duramente in prima linea» sottolinea Gidley «il carico di lavoro e le pressioni sono aumentati in modo significativo e l’opportunità di fare acquisti prioritari dedicati sarebbe un’enorme aiuto».

Come spiega in un articolo il Pharmaceutical Journal, Tesco riserva ogni domenica un’ora allo shopping del personale Ssn; Sainsbury’s invece loro mezz’ora ogni mattina, mentre Asda garantisce priorità ai sanitari del servizio pubblico ogni lunedì, mercoledì e venerdì per un’ora.