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Elezioni 4 marzo, Mandelli (Fi): siamo dalla parte delle professioni e della farmacia

20 Febbraio 2018

In questi anni di crisi, il mondo delle professioni è quello che ha trainato il Paese e lo ha tenuto a galla. All’Italia, quindi, serve un governo che sostenga le professioni e le metta in condizione di lavorare anziché soffocarle con burocrazia e tasse. E’, in sintesi, il messaggio lanciato ieri a Monza da Andrea Mandelli, senatore di Forza Italia e presidente della Fofi, nel corso della serata promossa da Federfarma Milano per mettere di fronte ai farmacisti titolari i candidati alle elezioni del 4 marzo. Ospiti dell’evento, oltre al presidente dell’Ordine, il vicepresidente della Lombardia Fabrizio Sala, che corre nelle fila di Forza Italia per un seggio al Consiglio regionale, e Francesco Ferri, candidato alla Camera con Mandelli (sempre per Fi).

«Abbiamo voluto questo incontro così come i precedenti con Giorgio Gori, candidato Pd alla presidenza della Lombardia, ed Emilia De Biasi, in lizza per il Senato» ha detto la presidente di Federfarma Milano, Annarosa Racca «perché riteniamo che oggi più che mai conti votare le persone prima che i partiti». Fabrizio Sala, così, ha ricordato l’importanza di un voto compatto per il Centrodestra come argine alla minaccia del M5S, mentre Francesco Ferri ha passato in rassegna l’agenda politica di Forza Italia citando al primo posto il sostegno alle imprese e la lotta alla disoccupazione giovanile.

Mandelli, dal canto suo, si è soffermato sulla proposta di maggiore rilievo del suo schieramento, la flat tax con un’unica aliquota al 23% accompagnata da una riorganizzazione radicale di tutte le agevolazioni fiscali. «In questo modo» ha spiegato «le imprese saranno sgravate dalla burocrazia fiscale e versare le tasse sarà più semplice e meno oneroso». Il presidente della Fofi, infine, ha ricordato che nella legislatura Forza Italia rimane l’unico partito che non ha mai proposto misure o provvedimenti contro le farmacie. «Al Senato» ha osservato «tutti gli altri partiti hanno mostrato intenti vendicativi nei confronti della categoria con la presentazione di emendamenti negativi in tutte le occasioni in cui era possibile farlo. Noi siamo gli unici a non aver mai fatto nulla».