Sono più di tremila i farmacisti ai quali l’Enpaf ha anticipato il reddito di ultima istanza previsto dal decreto legge 18/2020 per i lavoratori che hanno dovuto interrompere o ridurre l’attività a causa dell’emergenza covid. Lo ha ricordato il presidente della cassa privata, Emilio Croce, nella relazione al Consiglio di amministrazione dell’ente che accompagnava il bilancio consuntivo. Nel complesso, ha spiegato Croce, sono stati erogati a marzo 1.542.600 euro, ad aprile 1.914.000 e a maggio 3.304.600 euro, per un totale 6.761.200 euro. Tali somme hanno consentito di erogare ai richiedenti un ristoro di 600 euro procapite per i primi due mesi e di mille euro per quanto riguarda maggio. «E al fine di assicurare la tempestività dell’intervento» ha rimarcato Croce «a partire dalla seconda tornata di erogazioni l’Enpaf ha adottato una procedura telematica».
Tra gli interventi assistenziali dell’ente, ha continuato Croce, vanno ricordati anche gli indennizzi agli iscritti e pensionati colpiti da covid: al 31 dicembre scorso, gli Uffici hanno esaminato 509 domande e ne hanno accolte 333, per le quali sono stati versati contributi (a copertura del periodo di isolamento e ricovero oppure per la chiusura dell’esercizio) pari a 1.217.500,00 euro. Rimangono da valutare un altro migliaio di domande, pervenute in buona parte nella seconda ondata della pandemia, dall’ottobre scorso: l’Enpaf, ha spiegato il presidente Croce, ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc per accelerare lo smaltimento delle richieste ed è ragionevole presumere che completato l’esame di tutte le richieste la spesa sostenuta raggiungerà o supererà i 2,5 milioni di euro.
Sono 167, infine, le domande accolte nel 2020 per l’accesso alle misure a sostegno dell’occupazione: si tratta dell’erogazione di un contributo economico ai titolari di farmacia che assumono un farmacista collaboratore di età non superiore a 30 anni o dai 50 in su e in stato di disoccupazione. L’importo complessivo erogato nell’anno ammonta a 530.918 euro, che vanno ad aggiungersi agli oltre 3,5 milioni spesi per le iniziative assistenziali ordinarie come rimborsi spese, assistenza continuativa, borse di studio eccetera. «Nel complesso» ha riferito Croce nella sua relazione «la sezione assistenza ha accolto 932 domande di accesso ai contributi».