Italia ai piani alti delle classifiche europee per numeri di farmacisti e di laureati in farmacia che in un anno escono dalle università. Le graduatorie arrivano da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione, che venerdì ha diffuso i dati demografici della professione (più quelli di odontoiatri e fisioterapisti) nell’Ue a 28 Paesi. La fotografia che ne emerge non è aggiornatissima perché le cifre risalgono a un biennio fa e in qualche caso anche all’anno prima, però il confronto suggerisce comunque utili spunti di riflessione. L’Italia, per cominciare, conta poco più di 70mila farmacisti in attività, per un tasso di 115,6 professionisti ogni 100mila abitanti. Per Eurostat è un valore che assicura alla popolazione un livello di accessibilità «relativamente elevato», inferiore soltanto a Malta (132,9 ogni 100mila abitanti), Belgio (122,5) e, Spagna (120,8).
Italia al sesto posto, invece, nella classifica per numero di farmacisti laureati: nel 2015, dice ancora Eurostat, sono usciti dalle università del nostro Paese 3.702 diplomati, per un tasso di 6,1 farmacisti ogni 100mila abitanti (nel 2011 erano 2.685 e nel 2006 2.455). Hanno sfornato laureati a un tasso maggiore il Portogallo (10,2 farmacisti ogni 100mila abitanti, ma il dato così come i seguenti si riferiscono al 2016), la Slovenia (8,9), Malta (8,6), Romania (7,8) e la Finlandia (6,5). In Germania i farmacisti in attività sono 2,2 ogni 100mila abitanti, in Francia 4,6, nel Regno Unito 5,4, in Spagna 5,8.