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Vaccini, Rapporto Aifa: nel 2017 confermato profilo beneficio-rischio

10 Luglio 2018

Neanche nel 2017 sono giunte alla Rete nazionale di farmacovigilanza segnalazioni che possano indurre a ripensamenti sul rapporto beneficio-rischio dei vaccini utilizzati. In altri termini, «ancora una volta i vaccini sono tra i medicinali più controllati e sicuri». E’ quanto scrive l’Aifa nel Rapporto 2017 sulla sorveglianza post-marketing dei vaccini, la relazione con cui l’Agenzia riporta le statistiche delle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nell’anno precedente e riferisce sui casi clinicamente rilevanti.

Le segnalazioni relative a vaccini registrate dal sistema di vigilanza nel corso del 2017, dice il Rapporto, sono 6.696, ossia il 16% del totale. Il tasso delle segnalazioni, di conseguenza, passa da 7,9 ogni 100.000 abitanti nel 2016 a 11,1 nel 2017. Per i dieci vaccini obbligatori ai fini della frequenza scolastica, invece, il tasso è di 34,3 segnalazioni ogni 100.000 abitanti. «L’aumento del tasso» commenta l’Aifa nella Relazione «è un aspetto positivo, in quanto indica una maggiore efficienza del sistema di farmacovigilanza ed è in parte dovuto alla maggiore sensibilizzazione degli operatori e degli stessi cittadini sul tema della sicurezza».

Come negli anni precedenti, i tassi di segnalazione provenienti dal nord Italia risultano superiori a quelli del Centro e del Sud. I valori più elevati, in particolare, si osservano in Friuli Venezia Giulia (54,5 per 100mila) e nella Provincia autonoma di Bolzano (41,2 per 100mila), ma il Veneto è la regione con il maggior numero di segnalazioni in cifre assolute (1.952, per un tasso del 39,8% ogni 100mila abitanti). La distribuzione delle segnalazioni, inoltre, mostra un significativo aumento della casistica nei mesi successivi alla discussione parlamentare e all’entrata in vigore della legge (maggio-giugno 2017) e un secondo evidente incremento nei mesi di settembre-ottobre, in corrispondenza delle scadenze per la presentazione alle scuole delle certificazioni sullo stato vaccinale. Nel primo picco, che riguarda in particolare i vaccini dell’obbligo, prevalgono le segnalazioni riferite a casi verificatisi negli anni precedenti al 2015.

Le segnalazioni provengono principalmente da personale sanitario non medico (57%), seguono a buona distanza quelle inviate dai medici (21,4%) e dai cittadini/pazienti (13,2%). Per i vaccini dell’obbligo il tasso di segnalazione da cittadini/pazienti raggiunge nel 2017 il 19%, ma quasi sette eventi segnalati su dieci risalgono agli anni precedenti al 2017. Circa l’80% delle segnalazioni insorte nel 2017, infine, sono state classificate come “non gravi” (75% per i soli vaccini dell’obbligo), un valore in linea con gli anni precedenti. Le segnalazioni di sospette reazioni avverse considerate gravi sono state rare e nella maggior parte dei casi sono risultate a carattere transitorio, con risoluzione completa dell’evento segnalato e non correlabili alla vaccinazione. Delle reazioni classificate come “gravi”, 2 su 10 si riferiscono a eventi accaduti prima del 2016 (3 su 10 se si considerano i soli vaccini obbligatori).