Ammontano a quattro milioni, su un totale di circa 147, i vaccini covid somministrati complessivamente dalle farmacie del territorio grazie agli oltre 50mila farmacisti che hanno conseguito l’abilitazione con il corso dell’Istituto superiore di sanità. Lo ha ricordato il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, nel suo intervento alla cerimonia per la III Giornata nazionale del personale sanitario, celebrata ieri a Roma. Istituita con la legge 155/2020, che raccolse una proposta lanciata dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, la Giornata serve a ricordare il tributo in vite umane (circa 500 deceduti, tra i quali 33 farmacisti) pagato alla pandemia dagli operatori della sanità italiana.
«Sono oltre un milione e mezzo gli iscritti agli albi professionali» ha ricordato nel suo intervento il ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Il capitale umano è la leva principale dei servizi sanitari» ha ricordato «e questa Giornata è un’occasione preziosa per onorare la professionalità di chi si prende cura della nostra salute, con competenza e dedizione, nonché per ricordare il sacrificio e lo straordinario impegno profuso durante l’emergenza covid».
Tra questi i farmacisti, che – ha ricordato il presidente Mandelli – sono stati per i cittadini una stella polare, «prima con tamponi e green pass e poi con i 4 milioni di vaccini anti-covid somministrati nelle farmacie, grazie agli oltre 50mila farmacisti che hanno aderito ai corsi per abilitarsi». Quindi, con oltre 78mila confezioni di paxlovid dispensate in dpc, il 70% dei trattaenti dispensati complessivamente. «Il mio grazie particolare» ha concluso Mandelli «va ai 33 farmacisti che hanno pagato con la vita».
«Non dimenticheremo con quale spirito di abnegazione i nostri professionisti sanitari hanno gestito l’emergenza nei momenti più tragici della pandemia, mettendo a rischio le proprie vite per gli altri e in alcuni casi perdendole» ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga «i nostri professionisti sanitari svolgono tutti i giorni un ruolo insostituibile a difesa della salute».
Ad aprire la Giornata Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi (infermieri), che ha parlato a nome delle 11 federazioni sanitarie e del milione e mezzo di professionisti celebrati dalla ricorrenza. «Siamo ora qui per onorare la memoria di chi non c’è più e a condividere una Giornata particolare, perché celebra un diritto costituzionale, quello della salute» ha ricordato «le colleghe e i colleghi delle professioni sanitarie e socio-sanitarie sono tutori della dignità e della salute dell’individuo, proprio perché presenti attivamente nei momenti più delicati che ognuno di noi si trova ad affrontare».