Anche quest’anno la Giornata di raccolta del farmaco ha parlato soprattutto lombardo. Lo dice il consuntivo della campagna approvato l’altro ieri dal cda del Banco Farmaceutico: quasi un quarto delle farmacie che, dall’8 al 14 febbraio, hanno partecipato alla Raccolta risiedono in Lombardia (1.252 su 4.884) e più di un terzo dei farmaci che il Banco consegnerà agli enti benefici convenzionati è stato donato dai lombardi (133.517 su 479.314).
Merita un apprezzamento anche la dinamica complessiva dei numeri: l’emergenza pandemica aveva comportato nel 2021 una contrazione più o meno consistente di farmacie partecipanti e donazioni rispetto all’edizione 2020. Quest’anno adesioni e farmaci raccolti tornano a crescere anche se non siamo ancora ai livelli del 2020.
Ripropone lo stesso saliscendi un confronto tra le donazioni medie per farmacia: nel 2020 (quando la Giornata di raccolta venne celebrata poco prima dell’inizio della pandemia) si raggiunse il picco record di 102 farmaci donati per ogni farmacia aderente; nel 2021 la media scese a 95,6 confezioni per esercizio, un passo indietro deciso rispetto all’anno prima ma sopra pur sempre al risultato del 2019 (94 confezioni); quest’anno si è tornati a salire e la media finale ammonta a 98 farmaci raccolti per singola farmacia.
«Anche quest’anno gli italiani e i farmacisti possono ricominciare a mostrare tutta la generosità di cui sono capaci» commenta la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «c’è ancora molto da fare dato che con quanto raccolto il Banco Farmaceutico riuscirà a coprire meno della metà dei bisogni reali di farmaci e cure dei più indigenti, ma la buona notizie è che le farmacie continueranno a fare la loro parte con i cittadini».