Dovrebbe essere approvato la prossima settimana il decreto che impone l’obbligo della terza dose alle professioni sanitari. Lunedì ci sarà un incontro tra Regioni e Presidenza del consiglio per concertare i contenuti del provvedimento, giovedì un confronto con i tecnici e subito a ruota il via libera del Governo. L’orientamento, secondo quanto riferisce la stampa nazionale, è al momento quello di non seguire l’esempio dell’Austria, che ieri ha annunciato la vaccinazione obbligatoria per tutta la popolazione a partire da febbraio. Probabile invece che in caso di passaggio alla fascia gialla o arancione le Regioni vengano autorizzate ad adottare misure di contenimento più severe per i non vaccinati: non potranno frequentare luoghi pubblici o partecipare a eventi sociali, resterà invece consentito l’accesso ai luoghi di lavoro.
Si può ormai considerare certo, invece, che con il decreto verrà abbassata da 12 a 9 mesi la validità del green pass, ma il Comitato tecnico-scientifico potrebbe anche spingere per portare la scadenza a sei mesi. Sembra invece essersi riaperto il dibattito attorno ai tamponi antigenici: nei giorni scorsi il ministro della Salute, Roberto Speranza, si era espresso contro l’esclusione dei test rapidi dalle condizioni per ottenere il green pass, ma negli ambienti di Governo l’ipotesi ha riguadagnato credito su spinta di esperti ed epidemiologi. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, restano aperte le due opzioni: togliere i tamponi – antigenici e molecolari – dalle certificazioni verdi oppure ridurne la validità a 24 e 48 ore rispettivamente.
