La stagione influenzale 2018-2019 si può ormai considerare aperta. Lo certificano l’avvio in questi giorni della campagna vaccinale in molte regioni e, soprattutto, le prime rilevazioni di Influnet, la rete di vigilanza coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) con il sostegno del ministero della Salute. Il rapporto diffuso il 31 ottobre riguardante la 43a settimana dell’anno (dal 22 al 28 del mese) riferisce di 71mila casi stimati, per un totale di circa 125mila dall’inizio della vigilanza (dalla settimana 42). Ne risulta un’incidenza di 1,17 casi per mille assistiti, ma un’analisi per fasce d’età rivela forti differenze tra le medie: nella fascia di età 0-4 anni si arriva a 2,36 casi per mille assistiti; nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza ammonta a 0,91; nella fascia 15-64 anni a 1,31 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni si contano 0,69 casi per mille assistiti. Distanze consistenti anche nelle medie regionali: in Piemonte l’incidenza è di 1,74 casi ogni mille assistiti; in Lombardia 2,25; in Friuli Venezia Giulia 1,68; in Sicilia 1,45.
Medie a parte, i tassi nazionali rivelano un inizio di stagione sostanzialmente in linea con gli anni passati, anche se sulle stime pesa il ridotto numero di medici che al momento hanno cominciato a segnalare. Le previsioni degli esperti in ogni caso, confermano che al suo massimo picco la stagione 2018-2019 dovrebbe assestarsi su tassi attorno ai 10-12 casi ogni mille abitanti, un valore superato soltanto quattro volte nelle ultime 15 stagioni influenzali.