«La tempesta covid è stata un banco di prova epocale per la sanità italiana, di cui ha messo in evidenza criticità e annosi problemi irrisolti, ma ci ha anche restituito una grande consapevolezza: il valore del nostro Servizio sanitario e di quell’insostituibile patrimonio di competenze, passione ed energie che i professionisti sanitari mettono ogni giorno al servizio dei cittadini. È con questo spirito che dobbiamo festeggiare i 45 anni del Ssn e lavorare uniti per rispondere alla sfida che abbiamo davanti di modernizzarlo e renderlo sostenibile, preservandone i principi fondanti di universalità, uguaglianza e equità». Così Andrea Mandelli, presidente della Fofi, in vista della ricorrenza che si celebra domani.
«La tutela di un universalismo reale e compiuto, che è la vera ricchezza del nostro servizio sanitario» aggiunge Mandelli «non può che passare dal rafforzamento dell’assistenza sul territorio, cioè laddove convergono i principali bisogni di salute delle persone. Dall’istituzione del Ssn, la piramide demografica si è ormai invertita, con sempre più anziani con patologie croniche che avranno sempre maggior bisogno di cure a lungo termine e di un’assistenza di prossimità, e sempre meno giovani che sostengono la produttività del Paese. Il che suggerisce anche l’esigenza, non più rinviabile, di porre la prevenzione al centro della sanità del futuro, a garanzia della sostenibilità del sistema, oltre che del miglioramento dello stato di salute della popolazione».
«In questa prospettiva, i farmacisti hanno dimostrato di essere un pilastro fondamentale del servizio sanitario e un punto di riferimento insostituibile per i cittadini, per competenza, affidabilità e capacità di risposta ai loro bisogni. Consolidare la presenza dei farmacisti all’interno delle équipe multidisciplinari, sul territorio così come in ospedale, vuol dire contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza, l’accesso ai servizi di prevenzione e alle cure, presupposti imprescindibili per assicurare l’uguaglianza dei cittadini rispetto ai diritti sanciti dall’articolo 32 della Costituzione».