Per i medici quello di vaccinarsi, non solo contro covid ma anche contro altri virus come l’influenza, è un obbligo di carattere etico prima ancora che deontologico. Lo sostiene l’Ordine dei medici di Milano, che nei giorni scorsi ha organizzato nella propria sede una seduta vaccinale dimostrativa con tutti i propri consiglieri, cui sono stati somministrati anticovid (quarta dose), antinfluenzale, antipneumococcica e anti-Herpes Zoster. «Il vaccinato si ammala in maniera grave molto di rado ed è molto meno probabile che trasmetta il virus» scrive in una nota l’Ordine meneghino «il non vaccinato contagia di più, si ammala di più e se è un sanitario toglie forza lavoro alle strutture e al territorio, quindi ai pazienti, costringendo i colleghi a turni maggiori. Questo è un atteggiamento egoista, soprattutto in un periodo in cui di medici, infermieri e operatori c’è davvero moltissimo bisogno».
«La pandemia da covid» aggiunge il presidente dell’Ordine, Roberto Carlo Rossi «ha dimostrato che le vaccinazioni non sono una pratica di esclusivo appannaggio dell’età infantile, ma hanno un ruolo fondamentale anche nella salute della popolazione adulta. Da medici, da professionisti sanitari iscritti ad un Ordine professionale, da componenti dello Stato, abbiamo prima rispettato un obbligo di legge, e ora – anche senza questo – rispetteremo un obbligo etico, morale e deontologico. Che per un medico è come una legge. Proseguiremo quindi anche a sensibilizzare la popolazione, a convincere i pazienti, della bontà delle vaccinazioni tutte. Come atto medico e preventivo».