Sono poco meno di 600mila le vaccinazioni che le farmacie lombarde hanno somministrato dal 16 ottobre, data di inizio della campagna 2023-2024, 308.088 antinfluenzali e 289.400 anti-Covid. In sostanza, quasi un lombardo su due (49%) tra coloro che si sono vaccinati si è rivolto al proprio farmacista di prossimità, un’opzione che sembra guadagnare consenso di mese in mese dato che a dicembre erano il 46%.
I dati arrivano dal comunicato stampa diffuso ieri dalla Fofi per fare il punto sulla campagna vaccinale. I farmacisti, insieme ai medici di medicina generale, è la constatazione, si confermano un punto di riferimento anche per l’accesso alla vaccinazione antinfluenzale. «I dati confermano il ruolo centrale dei farmacisti all’interno della rete di prevenzione sul territorio per aumentare i tassi di adesione alla vaccinazione e mettere in protezione le persone fragili» commenta Andrea Mandelli, presidente della Fofi «la prevenzione è uno dei capisaldi della sanità del futuro e, come tale, va sostenuta e potenziata. Un obiettivo che non può fare a meno di un professionista competente, facilmente accessibile e sempre disponibile come il farmacista, il cui valore è alto anche sul piano dell’educazione sanitaria e dell’informazione “di qualità” veicolata al cittadino».
Solo negli ultimi due mesi, rimarca ancora la Fofi, sono state oltre 100mila le vaccinazioni anti-Covid eseguite dai farmacisti di comunità in Lombardia, tra le regioni italiane con le più alte coperture vaccinali registrate per gli ultrasessantenni. «Un personale ringraziamento va a tutti i colleghi per l’impegno dedicato all’attività vaccinale» conclude Mandelli «che anche in questi mesi ha contribuito a mantenere alta l’attenzione sull’importanza della vaccinazione».