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Pillola del giorno dopo, la Smic torna a chiedere l’obbligo in farmacia

8 Febbraio 2018

La Smic, Società medica italiana per la contraccezione, torna alla carica e rinnova la richiesta che la pillola del giorno dopo venga inserita nell’elenco dei medicinali da conservare obbligatoriamente in farmacia. Provvede allo scopo una lettera che il presidente della società scientifica, Emilio Arisi, e una ventina di ginecologi hanno firmato e inviato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al direttore generale dell’Aifa, Mario Melazzini. «La contraccezione di emergenza» recita la petizione «è uno strumento farmacologico di emergenza, cioè di pronto soccorso, utilizzabile allo scopo di evitare gravidanze non desiderate nei casi in cui il ricorso a un metodo contraccettivo tradizionale fallisca o venga dimenticato».

La richiesta, dunque, è che Ministero e Aifa inseriscano i farmaci per la contraccezione di emergenza – e in particolare ulipristal acetato – nell’elenco dei farmaci da tenere sempre disponibili in farmacia. E al tempo stesso ne venga assicurata la distribuzione gratuita nei consultori e nei poliambulatori pubblici e convenzionati.

Come si ricorderà, non è la prima volta che la Smic rivolge alle istituzioni appelli di questo tenore. Il primo appello venne lanciato poco più di un anno fa, nel dicembre del 2016, a una dozzina di mesi circa dallo switch che aveva ricollocato il farmaco tra i Sop (ma soltanto per le donne maggiorenni). Il secondo invece risale soltanto al novembre scorso e seguiva di pochi giorni il provvedimento del Ministero che istituiva il tavolo per l’aggiornamento della Farmacopea ufficiale. «Evitiamo che le donne siano costrette a passare da una farmacia all’altra per trovare il contraccettivo» aveva scritto Arisi nell’occasione «l’ultima versione delle tabelle dei farmaci da tenere obbligatoriamente in farmacia risale al 2010 e parla di contraccettivi senza operare distinzione tra quelli “ordinari”, che si assumono quotidianamente per prevenire gravidanze indesiderate, e quelli “d’emergenza».