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Pnrr, Sifo: farmacisti ospedalieri in Case di comunità e home delivery

17 Luglio 2021

Nella nuova sanità disegnata dal Pnrr, dove la casa diventa il primo luogo di assistenza e cura, la figura del farmacista ospedaliero è essenziale tanto nei team multidisciplinari delle Case di comunità (con mmg, specialisti e infermieri), quanto nell’assistenza domiciliare, con l’home delivery dei farmaci e la telemedicina. E’ quanto ha detto alla commissione Sanità del Senato il presidente della Sifo, Arturo Cavaliere, in un’audizione dedicata ai contenuti del Recovery plan, il Piano nazionale di resilienza e ripresa che stanzia 15 miliardi di euro per il rinnovamento del Ssn.

«Il farmacista dei Servizi farmaceutici» ha detto Cavaliere «può integrarsi in modo coerente nelle nuove Case della Salute e negli Ospedali di comunità, per garantire controllo e monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e individuare l’eventuale discontinuità delle cure, favorendo altresì la riconciliazione delle terapie». In particolare, il farmacista lavorerà nei team multidisciplinari per «far confluire in un cruscotto unico non solo i flussi della farmaceutica ospedaliera e territoriale, ma anche la cartella clinica informatizzata e il Fascicolo sanitario elettronico». In tal modo, il farmacista ospedaliero e il Servizio farmaceutico territoriale potranno monitorare in tempo reale i consumi di farmaci per le maggiori patologie croniche (grazie alla ricetta elettronica) e valutarli in base agli outcome clinici.

Per quanto concerne la dimensione “domiciliare” della nuova sanità, invece, «la Sifo e il suo Centro studi sta sviluppando un modello organizzativo per l’erogazione diretta a domicilio di alcuni farmaci e il monitoraggio della terapia». Si tratta di un progetto dal grande valore sociale, ha continuato il presidente della Sifo, sostenuto da partnership pubbliche e private, stratificato per patologia e fragilità dei pazienti e diretto a ridurre sovraffollamento ospedaliero e accessi al Pronto soccorso.