Sì alla ricetta bianca elettronica (Rbe) in parafarmacia quando prescrive Sop e Otc, no invece alla Reb mista, con etici e non, perché Ministero e Sogei non le consentono. È in estrema sintesi quanto dispone la sentenza con cui il 30 maggio il Tar Lazio ha respinto il ricorso presentato da alcune parafarmacie contro il decreto di Mef e Salute del primo dicembre scorso sulla Rbe nelle parafarmacie.
Come si ricorderà, quel decreto disponeva gli interventi tecnici necessari a consentire alle parafarmacie di spedire le ricette elettroniche bianche contenenti farmaci sop- otc, in ottemperanza alla sentenza dello stesso Tar Lazio del 3 novembre 2022, che individuava nell’esclusione di tali esercizi dal sistema Sogei una «discriminazione».
A seguire le parafarmacie avevano presentato al Tar un secondo ricorso, che chiedeva l’accesso anche alle Rbe “miste”, contenenti cioè farmaci con obbligo di ricetta e senza. In tal modo, era la tesi dei ricorrenti, i farmacisti degli esercizi di vicinato avrebbero potuto concorrere con le farmacie anche su tali prescrizioni e sarebbe stato loro possibile, inoltre, monitorare l’aderenza terapeutica dei pazienti sulle terapie con farmaci non rimborsati.
Per i giudici amministrativi entrambe le richieste sono insostenibili. Per cominciare, le specifiche tecniche emanate dal Ministero riguardo alla Rbe in parafarmacia hanno escluso l’opzione della ricetta mista e impongono al medico di compilare due ricette dem distinte, una per i farmaci soggetti a prescrizione e un’altra per i sop-otc. Il tutto, osserva il Tar, proprio al fine di non consentire alle parafarmacie di accedere a informazioni che non le riguardano.
Quanto al monitoraggio dell’aderenza terapeutica, il Tar ha ribadito nella sua sentenza che non rientra tra le prerogative dei farmacisti di parafarmacia l’assistenza su tutta la terapia farmacologica, che invece riguarda la farmacia nell’ambito della presa in carico del paziente. Come ricorda Federfarma nella circolare che riporta la sentenza, resta ancora aperto il ricorso al presidente della Repubblica presentato dal sindacato titolari per impugnare il decreto di Mef e Salute