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La farmacista della “prima iniezione”: all’inizio tremavo, poi tutto liscio

11 Maggio 2021

E’ Lodovica Litro, 60 anni, la prima italiana a essere stata vaccinata in farmacia da una farmacista del territorio. E’ accaduto sabato 8 maggio a Courmayeur, in Valle d’Aosta, la prima regione ad aver applicato le disposizioni del decreto Sostegni sulla vaccinazione covid nelle farmacie convenzionate. Un primato colto quasi per caso, come racconta a FPress Serena Carmina, la farmacista titolare cui si deve la “storica” iniezione. «Venerdì 7 ci era stato consegnato il flacone con le 22 dosi di AstraZeneca da somministrare in questa settimana» spiega «ma noi avevamo pianificato di somministrare soltanto nel week end, durante la pausa pranzo. Ho chiesto delucidazioni e all’Asl ci hanno detto: se siete pronti partite pure. E così abbiamo fatto».

Come si è organizzata nella sua farmacia?
Come ho detto, abbiamo deciso fin dall’inizio che avremmo vaccinato soltanto il sabato e la domenica, nell’intervallo del pranzo (circa due ore, ndr): la farmacia è abbastanza grande ma non dispone di ingressi separati e non volevo intralciare l’attività ordinaria. Il paziente si presenta al banco per le formalità di rito, quindi si sposta nella saletta delle analisi dove abbiamo organizzato le somministrazioni, infine torna nell’area vendita – dove abbiamo predisposto un paio di sedie ben distanziate – per i 15 minuti di osservazione.

In quanti siete a vaccinare?
Questo week end ci alternavamo io e una farmacista collaboratrice, Patrizia Dezoppis. Ma abbiamo frequentato il corso dell’Istituto superiore di sanità in tre.

 


Lodovica Litro, la prima paziente vaccinata in farmacia da una farmacista, con la titolare Serena Carmina, a destra, e la collaboratrice Patrizia De Zoppis, a sinistra.

Tempi?
Tra accettazione e somministrazione passano anche meno di dieci minuti; saremmo ancora più veloci se la piattaforma regionale fosse più agile, inserimenti e conferme sono un po’ macchinose. In ogni caso, abbiamo effettuato 11 vaccinazioni sabato e altre 11 la domenica.

Qual è la procedura di ordini e consegne?
Raccogliamo le prenotazioni fino al mercoledì e ordiniamo le dosi, che ci vengono consegnate il venerdì. Noi le somministriamo nel week end, le farmacie che vaccinano anche nei giorni feriali le consumano nella settimana seguente. Il vaccino è l’AstraZeneca e al momento copriamo la fascia 60-79 anni.

Adesioni?
Questo week end l’ho riempito senza problemi, per il prossimo invece ho al momento due prenotazioni soltanto e sto facendo un po’ di fatica. Il fatto è che la fascia di riferimento è già stata coperta in buona parte dai centri vaccinali. Invece stiamo ricevendo parecchie richieste dalle fasce più giovani, che lavorano, viaggiano o devono andare in vacanza. Speriamo che l’Asl ci consenta presto di vaccinare anche loro.

Come le è parso il corso dell’Istituto superiore di sanità?
Ben fatto, l’ho completato a metà aprile. Il modulo che mi è piaciuto di più è quello sulla preparazioni delle dosi. Avevo frequentato anche il corso dell’Utifar.

Ha già avuto modo di verificare se la remunerazione riconosciuta dalla Regione copre i costi e l’attività professionale?
No, anche perché non lo facciamo per soldi. Siamo una farmacia in zona turistica, non abbiamo problemi di sostenibilità, vacciniamo perché consideriamo questo servizio un riconoscimento importantissimo del valore della professione.

Com’è andato il primo giorno? Preoccupazioni, paura?
Confesso che il sabato mattina, mentre preparavo le dosi, avevo le mani che mi tremavano. Poi, alla prima somministrazione, la routine ha preso il sopravvento ed è passato tutto. L’iniezione in sé è una bazzecola, pochi istanti e via.