Giro di vite della Fnopi, la Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche, sui comportamenti tenuti dai propri iscritti quando usano i cosiddetti “social network”. A impartirlo un documento approvato dal Consiglio nazionale della Fnopi, che detta le regole di buona condotta da seguire su Facebook, Whatsapp e via di seguito. No, per esempio, alla creazione di profili “fake” o a interventi che sconfinano nel turpiloquio o risultano irrispettosi nei confronti della controparte, soprattutto nel caso in cui l’iscritto si qualifica espressamente come infermiere. E no a discussioni in cui il professionista discetta senza cognizione su evidenze scientifiche e temi che invece richiederebbero una consapevolezza ragionata.
Cinque, in particolare, i comportamenti cui la Fnopi richiama i propri iscritti laddove si qualifichino come infermieri davanti alla platea dei social:
«Se i mezzi di comunicazione ci danno oggi massima libertà di parola su ogni argomento e in ogni contesto» è l’avvertimento che arriva dalla Federazione «questo non significa che tale libertà sia esente da conseguenze anche disciplinari». Sono troppi, aggiunge ancora la Fnopi in una nota, «i casi in cui la comunicazione social avrebbe potuto trarre vantaggio dalla compattezza professionale e invece l’atteggiamento e l’uso improprio di alcuni sono diventati vetrina di una minoranza professionale livorosa, aggressiva e violenta, che danneggia tutti».