Il ddl di conversione per il super green pass è stato approvato ieri dall’aula del Senato senza gli emendamenti sui tamponi nelle parafarmacie e sull’esclusione del farmacista “vaccino-esentato” dalla direzione della farmacia. Il voto, in prima lettura, ha confermato il testo uscito poche ore prima dalla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, dove erano stati respinti i due emendamenti: la proposta 1.13 (primo firmatario Vitali, Fibp-Udc), che escludeva dal ruolo di direttore dell’esercizio farmaceutico «il farmacista per il quale la vaccinazione è omessa o differita», è stata ritirata durante l’esame; la proposta 5.0.4 (primo firmatario Castaldi, M5S), che estendeva alle parafarmacie i test covid e le altre prestazioni della farmacia dei servizi, è stata bocciata dalla Commissione con un voto che ha messo in minoranza il Governo, dal quale era arrivato parere positivo.
Sempre in tema di tamponi nelle parafarmacie, era stato presentato un secondo emendamento numerato originariamente 7.0.1 (primo firmatario De Petris, Leu) e poi modificato in 5.0.6. Il testo, che ricomprendeva gli esercizi di vicinato nel protocollo Figliuolo sui tamponi a prezzo calmierato (sanzioni comprese), è stato però ritirato e convertito in Commissione nell’ordine del giorno G4.0.100.