La norma, in vigore in Francia dalla fine del novembre scorso, che in casi eccezionali consente ai farmacisti di dispensare farmaci e dispositivi medici senza ricetta per un massimo di tre mesi sta generando tensioni con i medici. Il Consiglio nazionale del loro ordine (Cnom) contesta il provvedimento, sostenendo che con tale disposizione si supererebbero i confini del ruolo professionale e dunque i farmacisti devono assumersi la piena responsabilità dei loro atti.
Dal 30 novembre 2024, i farmacisti francesi possono erogare farmaci e dispositivi medici necessari per continuare un trattamento cronico, a condizione che la fornitura non superi un mese per volta, fino a un massimo di tre mesi. La norma prevede che il farmacista informi il medico curante. Questa possibilità, attesa da anni dalle farmacie, è pensata per migliorare l’accesso ai farmaci, soprattutto nei casi in cui il medico non sia immediatamente disponibile.
In un articolo pubblicato il mese scorso sul proprio sito, il Cnom ha preso nettamente le distanze dalla norma, affermando che la responsabilità della dispensazione straordinaria ricade esclusivamente sul farmacista. Secondo l’Ordine, il farmacista agisce «al di fuori di un team di cure coordinato dal medico» e «senza un protocollo organizzativo condiviso».
L’Ordine sottolinea inoltre che il farmacista non può alleggerire la propria responsabilità notificando l’erogazione al medico a posteriori. Questo, secondo il Cnom, rappresenta una potenziale violazione del confine tra le competenze delle due categorie.
Il Cnom contesta anche la terminologia adottata, distinguendo tra «rinnovo del trattamento», che spetta al medico e implica una rivalutazione dello stato di salute del paziente, e «dispensazione straordinaria eccezionale», termine preferito dall’Ordine dei farmacisti e dall’assicurazione sanitaria, che invece descrive un semplice atto di erogazione senza modifiche alla terapia prescritta.
I medici chiedono al governo di garantire che il provvedimento rimanga una misura eccezionale, come previsto dalla legge Rist del 19 maggio 2023. Tale norma è stata concepita per consentire ai farmacisti di intervenire solo quando il medico prescrittore non è disponibile in tempi compatibili con le esigenze di salute del paziente.