L’Oms ha annunciato di avere concesso la “prequalificazione” al primo autotest per il virus dell’epatite C (Hcv) con l’obiettivo di allargare l’accessibilità a screening e diagnosi dell’infezione e accelerare «l’eradicazione della malattia».
Il prodotto, chiamato autotest OraQuick Hcv e prodotto da OraSure Technologies, è un’estensione del test rapido per anticorpi già prequalificato dall’Oms nel 2017 per l’uso professionale. La versione autotest, progettata specificatamente per l’utilizzo da parte di utenti non esperti, si compone di un unico kit con i componenti necessari per eseguire lo screening.
L’Oms ha raccomandato l’autotest dell’Hcv nel 2021 per integrare i servizi esistenti nei diversi Paesi. La raccomandazione si basava su prove che dimostravano la sua capacità di allargare l’accesso a screening e diagnosi per le persone che altrimenti non avrebbero potuto sottoporsi al test.
«Ogni giorno 3.500 vite muoiono a causa dell’epatite virale» commenta nella nota dell’Oms Meg Doherty, direttrice del Dipartimento dei programmi globali contro Hiv, epatite e Ist «dei 50 milioni di persone che vivono con l’epatite C, solo il 36% ha ricevuto una diagnosi e il 20% ha ricevuto un trattamento entro la fine del 2022. L’inserimento dell’autotest nell’elenco di prequalificazione dell’Oms fornisce un modo sicuro ed efficace per espandere i servizi di test e trattamento dell’Hcv, garantendo che più persone ricevano le diagnosi e le cure di cui hanno bisogno e, in definitiva, contribuendo all’obiettivo globale dell’eliminazione dell’Hcv».
Il programma di prequalificazione dell’Oms per la diagnostica in vitro (Ivd) valuta i test rispetto agli standard di qualità, sicurezza e prestazioni. Si tratta di una pietra miliare nel sostenere i paesi nel raggiungimento di diagnosi e monitoraggio del trattamento di alta qualità. «La disponibilità di un autotest per l’Hcv prequalificato dall’Oms» osserva Rogério Gaspar, direttore dell’Oms per il Dipartimento di regolazione e prequalificazione «consente ai Paesi a basso e medio reddito di accedere a opzioni di autotest sicure e convenienti, essenziali per raggiungere l’obiettivo di diagnosticare l’Hcv al 90%. Questo risultato contribuisce a migliorare l’accesso a prodotti sanitari di qualità garantita per un numero maggiore di persone che vivono nei paesi a basso reddito».