Rideterminazione dei tetti di spesa per la farmaceutica, potenziamento dell’assistenza territoriale e, soprattutto, nuova remunerazione delle farmacie e riorganizzazione dei canali distributivi del farmaco. Sono i provvedimenti di più stretto interesse per la filiera farmaceutica che reca con sé lo schema della Manovra 2024 approvato ieri dal Governo. Alla sanità, come ha detto ieri in conferenza stampa la premier Giorgia Meloni, vanno tre miliardi in più rispetto a quanto preventivato in origine, da destinare interamente all’abbattimento delle liste d’attesa: innanzitutto con il rinnovo del contratto del comparto (investimento 2,3 miliardi) e quindi con la detassazione di straordinari e premi di risultato.
Per quanto riguarda i tetti sulla spesa farmaceutica, al momento le anticipazioni che circolano si limitano soltanto a identificare l’articolo (sarebbe il 42, secondo Il Sole 24 Ore) e a ipotizzare effetti sul payback a carico delle aziende per il ripiano degli sfondamenti degli ultimi anni (acquisti diretti).
L’articolo 43, invece, sarebbe dedicato a nuova remunerazione e riorganizzazione dei canali distributivi. Per quanto concerne quest’ultima, la bozza di articolato che sta girando dispone che ogni anno, nell’ambito del Prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio, venga redatto un «elenco vincolante» dei medicinali che per le loro caratteristiche farmacologiche «possono transitare» dalla classe A-PHT alla A, nonché l’elenco – sempre «vincolante» – dei medicinali del Pht non coperti da brevetto che «possono essere assegnati» alla distribuzione in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico. «Per l’attuazione delle misure di cui al presente comma è stanziata la somma di 52 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale».
L’altra novità, come detto, riguarda la riforma della remunerazione: la bozza, al riguardo, dispone l’abbandono dell’attuale sistema basato sul margine per abbracciare invece il cosiddetto sistema misto, che unisce una quota percentuale e una quota fissa per fasce crescenti. E verrebbero confermate le agevolazioni per rurali e sussidiate già oggi presenti nella cosiddetta remunerazione aggiuntiva.
La bozza di articolo, infine, dispone l’abrogazione degli sconti Ssn che attualmente versano le farmacie (senza effetti sui prezzi al pubblico dei farmaci) e revoca le norme della Finanziaria 2023 sulla remunerazione aggiuntiva, compreso lo stanziamento di 150 milioni all’anno per il 2024 e successivi.